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Come interpretare la figura di Saverio Muratori

creato da Riccardo Bionducci ultima modifica 11/05/2011 05:42
Conclusioni tratte da Alessandro Giannini nel corso delle proprie riflessioni

 

  (...) così oggi è importantissimo Muratori. Però, attenzione: solo il Muratori teorico di sistema, quello datato, crociano malnato, quello che ha sbagliato di più: e, se si vuole, l'artista; l'altro, il tecnico professionista di architettura ed urbanistica, l'inventore della Storia Operante e del Tipo edilizio, secondo me, non serve più, è decotto. (...)"
    tratto da:
    Alessandro Giannini, Ventitrè anni dopo, Pienza 1995
Relazione proposta all'incontro di studio
"MESSA A PUNTO DI UN QUADRO METODOLOGICO PER UNA SCIENZA DELL'AMBIENTE COSTRUITO"
Centro Internazionale per lo Studio dei Processi Urbani e Territoriali - Pienza, 13 - 14 Ottobre 1995

Nelle conclusioni di "La Filosofia di Saverio Muratori" — Relazione al Convegno di Pienza del 20 Ottobre 1983 — Genova 1983, con riferimento alla periodizzazione del pensiero muratoriano da lui proposta(*), Alessandro Giannini sostiene che le adesioni parziali o totali al cammino muratoriano — cammino che non tutti, tra i suoi allievi diretti o indiretti, hanno condiviso o percorso in modo uguale — costituiscono un buon indice di come può essere interpretato Muratori.

  C'è chi stima come massimo il secondo momento, quello dell'architetto attivo ed intelligente e considera confusamente presenti (cioè psicologicamente agenti) tutti gli altri; c'è chi è rimasto impressionato dai prodotti del terzo momento, in specie la lucida classificazione edilizia e considera in Muratori, soprattutto, il grande didatta, il maestro di architettura; c'è chi ha assorbito la lezione della Storia Operante — cioè il quarto momento — e stima Muratori soprattutto come il pioniere degli studi urbani o della storia della Crisi; c'è anche (ma sono i meno, perché la massa di noi proviene dal mondo dell'architettura e non da quello degli studi critici) si impegna con alcuni dei momenti successivi e stima Muratori per la visione folgorante o la sistematica del Tabellone. Cioè come Filosofo; siccome, però, nessuno, credo, lo ha ancora digerito per intero, c'è, in tutti questi, un certo atteggiamento fideista, un residuo (diciamo così) mistico che rende la figura di Muratori un po' fumosa.
Tra questi ultimi ci sono io, naturalmente. Giudico Muratori un filosofo che ha portato la qualità del pensiero progettuale entro il campo filosofico tradizionale. Ha scoperto e fissato i limiti esatti tra pensiero e realtà, definando l'uno e l'altra; ha reso al pensiero l'effettualità che esso ha perduto sin dai tempi della Scolastica.

(*) Periodizzazione ("fasizzazione") del pensiero proprio di Saverio Muratori (da Alessandro Giannini, op. cit.):

  1. Momento della formazione pre-critica (dal Liceo alla Laurea, conseguita nel 1933) nel quale Muratori matura una assiologia di base con vertice nel concetto di classico;
  2. Momento dell'esercizio e della critica dell'architettura (dal '33 al '50 circa) nel quale egli matura l'esperienza ed il concetto di organismo
  3. Momento della formazione dialettica (dal '50 al '59 circa) nel quale egli compie la "piccola riforma" crociana e, nell'insegnamento, precisa la metodologia architettonica;
  4. Momento della Teoria della Crisi (dal '59 al '67 circa) nel quale egli matura il concetto di "Storia Operante" nell'applicazione alla cultura e civiltà moderne.

A questo punto il messaggio muratoriano subisce insieme un velamento ed una brusca accelerazione: il velamento a causa della cessazione delle pubblicazioni "dirette" (fatte da Muratori quando era in vita; ci resta solo quanto Marinucci ha raccolto e trascritto); l'accelerazione, a causa di un vero e proprio cambio di qualità del pensiero. La fasizzazione che segue si svolge tutta nell'arco 1967-1973 e non è appoggiata ad una cronologia delle opere. Comprende:

  1. Momento dell'intuizione del Territorio quale totalità dei rapporti uomo/suolo;
  2. Momento del Tabellone quale sistematica e definizione dei limiti di validità del reale;
  3. Momento — quello di "Autocoscienza e realtà nella storia delle ecumeni civili" — dell'intuizione del processo di messa in orbita della civiltà sulla Terra;
  4. Momento — quello di "Metodologia del sistema realtà-autocoscienza" — della sistematica metrica della messa in orbita suddetta.